Fiper: “Assurdo eliminare nella Direttiva sull’efficienza il Fondo di Garanzia per il teleriscaldamento”
Il presidente Walter Righini ha così commentato l’ipotesi che nel prossimo DL di recepimento della Direttiva sull’efficienza energetica sarebbe stato tagliato il Fondo di garanzia da 120 milioni di euro previsto anche per il sostegno dello sviluppo e crescita delle Reti di Teleriscaldamento
“È assurdo pensare di eliminare il Fondo di garanzia, si tratterebbe dell’ennesima occasione persa. Infatti, da questo stanziamento si avrebbero almeno due importanti effetti a livello economico. Il primo è rappresentato dalla leva finanziaria che si calcola intorno ai 960/1200 milioni di euro di investimenti complessivi del settore con l’attivazione di una filiera energetica di vero Made inItaly; il secondo è legato alla ricaduta economica sul territorio, perchè si favorirebbe l’attivazione di nuove reti di teleriscaldamento che andrebbero ad avviare localmente filiere bosco-legno-energia”.
Lo ha detto Walter Righini, presidente di Fiper, nel corso di un convegno organizzato dalla Federazione Italiana dei Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili) in collaborazione con Regione Lombardia dal titolo: “Verso Expo 2015: la nuova frontiera dell’energia. Il contributo della filiera biomassa, biogas e biometano all’economia”. Righini ha così commentato l’ipotesi che nel prossimo DL di recepimento della Direttiva sull’efficienza energetica sarebbe stato tagliato il Fondo di garanzia da 120 milioni di euro previsto anche per il sostegno dello sviluppo e crescita delle Reti di Teleriscaldamento.
Al centro dei lavori dell’incontro alcuni temi caldi per il mondo della produzione di energia da fonti rinnovabili, sui quali la Fiper si sta battendo già da tempo, primo fra tutti l’emanazione del Decreto sui sottoprodotti da utilizzare a fini energetici che è strettamente collegato al problema della tutela e messa in sicurezza del territorio e della prevenzione dei dissesti idrogeologici, la definizione del servizio di teleriscaldamento, l’accesso al credito per gli operatori di filiera e l’opportunità reale del biometano immesso nella rete gas.
“Secondo un nostro studio - ha detto Righini - ci sono almeno 800 Comuni in Italia ancora non metanizzati che si potrebbero teleriscaldare. Se anche si avviassero la metà degli impianti possibili, cioè 400, abbiamo stimato in 3-6 milioni di tonnellate di biomasse legnose il fabbisogno di materia prima con un giro di affari oscillante tra i 200 e 400 milioni di euro a seconda della grandezza degli impianti. Mi auguro che il Premier Renzi, prima di prendere qualunque decisione in merito voglia almeno sentire i rappresentanti italiani del settore del Teleriscaldamento e rendersi conto della reale situazione e dei possibili favorevoli sviluppi”.