Free chiede al Governo di fermare il decreto sui certificati bianchi
Per il coordinamento si deve attendere un nuovo esecutivo, che possa fare una riflessione più approfondita sul tema, facendo tesoro delle osservazioni critiche di Arera
Sospendere l’approvazione del decreto sui titoli di efficienza energetica. E' quanto chiede il Coordinamento Free al Governo Gentiloni alla Conferenza unificata allo scopo di prendere tempo e lasciare ogni decisione al nuovo Governo, affinché possa meglio riflettere e valutare le osservazioni critiche che anche l’Autorità per l’energia (Arera) ha espresso formalmente sul decreto.
Le richieste di Free - “Chiediamo alle Regioni e al Governo presieduto da Paolo Gentiloni di sospendere l’approvazione del decreto sui titoli di efficienza energetica, in attesa che un nuovo Governo possa fare una riflessione più approfondita sul tema, facendo tesoro delle osservazioni critiche che l’Autorità per l’energia (Arera) ha espresso formalmente sul decreto, partendo dalle proposte degli stakeholders contenute nel documento elaborato dal Gruppo di lavoro su Efficienza energetica dell’Osservatorio permanente della Regolazione energetica, idrica e del teleriscaldamento”, è l’appello che lancia il Coordinamento Free, Fonti rinnovabili ed efficienza energetica, alla vigilia dell’esame in Conferenza Unificata del decreto predisposto dal Ministero dello Sviluppo economico di concerto con il Ministero dell’Ambiente sui titoli di efficienza energetica.
Un decreto necessario - “Questo decreto si è reso necessario perché in pochi mesi è letteralmente esploso il prezzo dei titoli sul mercato, arrivando a superare i 400 euro, quando negli scorsi anni era sempre stato poco oltre i 100 euro. Un’impennata dovuta solo in parte a speculazioni (di cui si è interessata anche la magistratura) e piuttosto agli ostacoli posti da regole astruse, cambiamenti in corsa, provvedimenti retroattivi che hanno mortificato l’offerta dei titoli sul mercato. Il decreto proposto dal Mise però non affronta nessuno di questi problemi, e si limita a fissare un tetto a 250 euro, alleggerendo gli obblighi sul lato domanda. Insomma, un rimedio peggiore del male, perché da una parte si mortificano i meccanismi di mercato e dall’altro si fa concreta la possibilità che i titoli non possano più contribuire in maniera efficace al raggiungimento dei target sull’efficienza che il nostro paese ha sottoscritto in Europa e su cui ancora troppo poco fa con scelte concrete di governo.
Peraltro, il semplice annuncio del decreto ha consentito la riduzione del prezzo dei titoli di efficienza energetica che già nell’asta di ieri è sceso a circa 300 euro facendo venir meno anche l’urgenza dello stesso”, conclude la nota del Coordinamento Free.