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Idroelettrico, “Riapriremo i mulini abbandonati con le nuove tariffe”

where Milano when Lun, 10/12/2012 who roberto

Lo ha detto il presidente di Federpern, Flavio Sarasino, nel corso del convegno “L’Idroelettrico verso il 2015”. La nuova Strategia energetica nazionale riconosce lo storico potenziale energetico dell’acqua

“Grazie alle nuove tariffe energetiche, particolarmente interessanti anche per i piccoli impianti idroelettrici, sarà possibile avviare il recupero dei salti sui canali irrigui e dei mulini abbandonati presenti sul territorio italiano.” Lo ha detto Flavio Sarasino, presidente di Federpern, la federazione dei produttori, al convegno “L’Idroelettrico verso il 2015: una scommessa per il futuro del territorio”, ospitato presso la sala Affreschi di palazzo Isimbardi a Milano.
“Come associazione di categoria - ha aggiunto - abbiamo voluto sottolineare le problematiche che affliggono questo settore, che si è dimostrato in grado di offrire al Paese energia pulita e rinnovabile in quantità elevate. Per fortuna, la nuova Strategia Energetica sembra riconoscerne il potenziale, come dimostra l’assegnazione al solo comparto del mini-hydro di una potenzialità pari a circa 500 MW di sviluppo”.
Al dibattito è intervenuto tra gli altri anche  Fabio Altitonante, assessore alla Pianificazione del territorio - Servizio Idrico integrato della Provincia di Milano, secondo cui “il territorio di Milano è ricco di risorse idriche, ma gli investimenti sull’idroelettrico sono ancora parzialmente inespressi”. Per questo motivo è stata avviata “una grande riforma del servizio idrico, con la costituzione di Cap Holding, società che si occupa della gestione del  Servizio Idrico sui territori delle province di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia, per un bacino totale di 2 milioni di abitanti”.
Giancarlo Giudici, docente del Politecnico di Milano - School of management ha tracciato invece uno scenario futuro nel quale “il futuro dell’idroelettrico in Lombardia sarà caratterizzato dalla diffusione di impianti di dimensioni sempre più ridotte nell’ottica delle smart grid. Questo - ha precisato - porterà ad uno sfruttamento ai fini energetici degli acquedotti, dei canali artificiali (con recupero di magli e vecchi mulini) e degli scarichi degli impianti di depurazione delle acque reflue. La filiera di mercato che nel passato ha vantato eccellenze di rilievo mostra ancora oggi tutte le potenzialità per un recupero di valore e di competenze nel settore”.

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