Ecco come la crisi ambientale si è presentata al Carnevale di Viareggio
Mammut redivivi e disorientati, personaggi ingordi che divorano il pianeta ma anche giovani che si fanno portavoce del cambiamento per non perdere la speranza
La crisi ambientale è sbarcato anche quest’anno al Carnevale di Viareggio (LU). Nella prima categoria, quella più importante, si distingue il carro “È tempo di cambiare - Scioglimento dei ghiacciai, siccità, oceani pieni di inquinanti”. Il protagonista – leggiamo dal sito dell’Arpat - è un mammut che riprende vita dopo milioni di anni ma trova un pianeta inquinato, sulla soglia del non ritorno. È tempo di cambiare, questo il messaggio: impariamo ad amare il pianeta e viverci in armonia.
Nella seconda categoria, parla di ambiente “All you can eat” che punta i riflettori sull’ingordigia umana: l’uomo si sta mangiando tutte le risorse della terra. Gordo, principe del carro, mangia tutto ciò che trova nel menù, a prezzo fisso. E allora si abbuffa, consumando fino all’ultima risorsa del pianeta, ma accade l’imprevisto: un paio di portate e sarà tutto finito! “Come è possibile? Non era un ristorante “All you can eat?” si chiede l’insaziabile Gordo.
Maschere isolate
Tra le maschere isolate: 3 quelle che trattano la crisi ambientale ed i suoi effetti, che ricadranno, soprattutto, sulle nuove generazioni.
“Generazione Atlante”, si avvale della mitologia greca, come allegoria, per raccontare il tema dello sfruttamento del Pianeta. Così come Atlante è costretto a portare il peso della Terra sulle spalle, come punizione per essersi rivoltato contro gli dèi, sono, soprattutto, i giovani a dovere portare sulle spalle le conseguenze di un mondo dilaniato da guerre, piegato dall’inquinamento e pervaso dall’ignoranza.
“Un mondo da salvare - I bambini salveranno il mondo” lancia un messaggio di speranza, affidando ai giovani il compito di salvare il pianeta. Il bambino, protagonista della maschera, tiene sulle spalle il peso di un mondo ammalato da conflitti, inquinamento ed interessi economici. Solo l’anima pura e innocente di un bimbo può riportare la terra sulla giusta strada, garantendo, di nuovo, un futuro di felicità.
Vagamente sulla stessa scia, “La melodia - Un cantastorie”, che confida in un cambiamento positivo. Il cantastorie racconta attraverso emozioni, suoni e maschere teatrali la storia del mondo. Se fino a ieri, la sua melodia ha evocato tutti i ricordi del passato, dalla tristezza ai disastri, dalla rabbia per le guerre, all’amore per la pace, non sa che emozioni esprimere ed il suo volto è vuoto e privo di sentimenti ma non ancora privo della speranza nel cambiamento.
Da simbolo universale a icona di sostenibilità infine, il progetto “Mela. Da simbolo universale a icona di sostenibilità” trasforma la mela, frutto altamente simbolico, in un messaggero “green”. “Morsi di sostenibilità. L’arte urbana diventa sostenibile” è un’installazione artistica diffusa sul territorio di Viareggio, 15 mele d’artista, per ricordare a ciascuno di noi l’importanza di proteggere l’ambiente.