Giornata mondiale contro lo spreco alimentare: ogni italiano getta in media 65 kg di cibo
In Europa siamo al tredicesimo posto secondo il Food Sustainability Index. Servono politiche mirate e spirito d’iniziativa dei privati
In Italia in media, sprechiamo ogni anno 65 kg di cibo pro capite, una quantità che, secondo il Food Sustainability Index, ci pone in Europa al 13esimo posto per quantità di cibo edibile che si perde a monte della filiera agro-alimentare e per sprechi durante le fasi di trasformazione, distribuzione e consumo. Questa la foto di Fondazione Barilla in occasione della Giornata Nazionale contro lo Spreco Alimentare del 5 febbraio.
Lo spreco alimentare si traduce anche in spreco di risorse naturali. La frutta e verdura che gettiamo ogni anno, per essere prodotta, richiede oltre 73 milioni di metri cubi di acqua. Un'enormità, se si pensa che con la stessa quantità potremmo riempire giornalmente 80 piscine olimpioniche o soddisfare il fabbisogno di acqua potabile di tutta la Lombardia per 18 giorni, del Lazio per 23 giorni, della Campania per 27 e, addirittura, della Puglia per 153.
Più in generale, a livello globale, il cibo gettato ha un costo pari a 2,6 trilioni di dollari l'anno; contribuisce ai cambiamenti climatici generando l'8% delle emissioni annuali di gas serra; al sovrasfruttamento dei terreni (il 28% dei terreni disponibili al mondo è usato per produrre cibo che poi non viene consumato) e all'insicurezza alimentare nelle aree del mondo già a rischio di disuguaglianza sociale.
"I numeri dello spreco dimostrano che siamo davanti a un fenomeno drammatico che, a livello globale, ci allontana dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 dell'Onu", spiega Anna Ruggerini, direttore operativo della Fondazione Barilla. Per combattere lo spreco alimentare, sottolinea Ruggerini, "servono politiche mirate, come successo con la Legge Gadda in Italia o con gli accordi volontari stipulati da autorità regionali, ad esempio quelle di Lazio, Puglia e Piemonte, o come fatto nel 2018 dal ministero delle Politiche Agricole, che ha stanziato 700.000 euro per finanziare 14 progetti di ricerca dedicati a estendere la data di scadenza dei prodotto alimentari, migliorare l'uso di nuove tecnologie di imballaggio, sviluppare app e piattaforme digitali, recuperare le eccedenze alimentari all'interno di tutta la filiera e facilitare la distribuzione del cibo ai gruppi più vulnerabili della popolazione". In parallelo, servono però "anche le iniziative dei privati, per sensibilizzare le persone sull'importanza di adottare diete sostenibili e combattere gli sprechi di cibo”, conclude.