Re-Master Chef, 100 ristoranti di New York si impegnano a dimezzare i rifiuti
Si sono uniti al progetto gli chef del “Le Bernardin”, il popolare “noodle shop” giapponese Momofuku, i ristoranti di Mario Batali e Lidia Bastianich e quelli di Danny Meyer. Obiettivo del sindaco, ridurre del 30% entro il 2017 la mole di spazzatura che finisce nelle discariche
Svolta all'insegna dell'ambiente nella ristorazione di New York: cento tra top chef e alcune catene di fast food si sono impegnati a ridurre del 50% la spazzatura prodotta ai loro fornelli. L'iniziativa si unisce ad altre del sindaco Michael Bloomberg per rendere la Grande Mela un po’ più verde. New York produce ogni giorno 20mila tonnellate di rifiuti, per un terzo legati al cibo, e i ristoranti sono responsabili del 70% della spazzatura commerciale.
Non siamo ancora al ristorante “rifiuti zero” ma, date le dimensioni dell'industria del cibo della metropoli, il progetto di Bloomberg mette New York sulla buona strada, anche perché le adesioni sono state a tutto campo: si sono uniti al progetto gli chef di “Le Bernardin”, il popolare “noodle shop” giapponese Momofuku, i ristoranti di Mario Batali e Lidia Bastianich e quelli di Danny Meyer, dal lussuoso Gramercy Tavern alla linea di hamburgherie Shake Shack. Niente sensi di colpa ambientali nemmeno se si consumano i panini di Pret-a-Manger o di WichCraft e i tacos di Chipotle. I ristoranti avvieranno studi per quantificare la spazzatura che finisce nelle pattumiere, poi la ridurranno della metà attraverso il riciclaggio o il compostaggio, ma anche attraverso pratiche verdi come gli imballaggi biodegradabili, le porzioni inferiori dei piatti per bambini e la pratica, già diffusa negli Usa, del doggy bag (la busta per il cane) che permette al cliente di portare a casa il cibo e il vino avanzati.
“Speriamo che questi cento locali siano solo i primi”, ha detto Bloomberg presentando l'iniziativa NYC Food Waste Challenge a una conferenza su come rendere le città ecologicamente sostenibili sponsorizzata dal New York Times. “I ristoranti - ha aggiunto - sono una parte vitale della nostra economia e della nostra cultura e hanno un ruolo chiave per contribuire a ridurre i rifiuti urbani di una metropoli”.
L'obiettivo del sindaco è di ridurre del 30% entro il 2017 la mole di spazzatura che finisce nelle discariche. La scorsa settimana il Comune di New York ha annunciato un piano per il riciclaggio di contenitori di plastica rigida come le bottiglie dello shampoo o i contenitori per alimenti, che ammontano a circa 50mila tonnellate di rifiuti l'anno.