Caldo artico – Nuovo record negativo per i ghiacci e le navi aprono la “rotta nord”
In due anni si è sciolto una superficie grande quattro volte l’Umbria. E le compagnie di navigazione scoprono la “rotta nord” per unire Europa e Cina
Il ghiaccio che ricopre l’Artico non si è mai sciolto in modo così veloce. Lo affermano i dati del National snow and ice data centre americano riportati dal quotidiano britannico “Guardian”, secondo cui la superficie dei ghiacci in questo periodo dell’anno è la più bassa da quando sono iniziate le misurazioni.
Secondo gli scienziati, lo scorso 18 giugno l’estensione dei ghiacciai era pari a 10,6 milioni di chilometri quadrati, 31mila in meno rispetto alla stessa data del 2010 (quasi quattro volte la superficie dell’Umbria), anno in cui si era segnato il record precedente. Se si confronta la cifra con quella del 2007, anno in cui si è registrato il record negativo assoluto per la stagione, quella del 2013 è inferiore di 824mila chilometri quadrati: “Siamo ancora nel pieno della stagione di scioglimento – avvertono gli esperti – e nuovi cambiamenti meteorologici possono invertire il trend. Ma fino a questo momento la perdita di ghiaccio è stata da 100 a 150mila chilometri quadrati al giorno, il doppio del tasso climatologico considerato normale”.
E il gran caldo che impazza su gran parte dell’emisfero nord, oltre che in Italia, non mollerà la presa almeno fino a tutta la prima settimana di luglio. Secondo le analisi di Edoardo Ferrrara, metereologo di 3bmeteo.com, è proprio alle latitudini polari che le anomalie si fanno più vistose: su Canada orientale, Alaska e Siberia le temperature sono superiori alle medie anche di 8-10 gradi. “Negli ultimi dieci giorni i ghiacci artici si stanno fondendo a un ritmo cinque volte superiore al normale – spiega Ferrara – tanto che alla fine dell’estate potrebbero raggiungere la peggiore estensione di sempre”.
Se i dati non fanno gioire gli scienziati, potrebbero invece fare contente le compagnie di navigazione che potrebbero sfruttare la “rotta nord” tra Europa e Cina, tagliando quattromila miglia nautiche (ottomila chilometri) nei viaggi: “Quest’anno pianifichiamo di far passare per la rotta artica da sei a otto navi – afferma la portavoce della Nordic bulk carriers, la prima azienda di spedizioni a usare il passaggio a nord – mentre fino a pochi anni fa non ne potevamo mandare nessuna”.