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La guerra dei rifiuti. Il traffico illegale dietro l’incendio nel Pavese

where Pavia when Lun, 15/10/2018 who michele

Scoperto chi appiccò il fuoco al deposito di rifiuti di Corteolona: riempivano di scarti il capannone e poi se ne liberavano dandogli fuoco

incendio-corteolona.pngMolti lettori ricorderanno gli incendi seriali agli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti riciclabili, per i quali si era parlato di “guerra dei rifiuti”. Le dinamiche di uno degli incendi avvenuto nel Pavese, che più aveva destato preoccupazione, sono state chiarite: si è scoperto che in quel caso si era trattato di un accumulo abusivo di rifiuti e di un successivo incendio doloso.

Il traffico di rifiuti è stato scoperto in provincia di Pavia, dove i carabinieri forestali del gruppo di Milano e Pavia e della compagnia di Stradella (Pavia) hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Milano nei confronti di 6 persone (5 italiani e un romeno, tra i 40 e i 55 anni) per incendio doloso e gestione illecita organizzata di rifiuti.
Le indagini della Direzione distrettuale antimafia hanno permesso di individuare l'organizzatore che si occupava di smaltire illecitamente i rifiuti, il trasportatore che li portava nel capannone di Corteolona (Pavia), e infine i titolari di impianti compiacenti.

Le indagini, hanno spiegato i carabinieri, sono iniziate a fine novembre 2017 partendo da uno strano viavai di camion carichi di rifiuti che scaricavano all'interno di un capannone abbandonato da tempo a Corteolona e Genzone (Pavia) e risultato poi affittato da un pregiudicato residente a Lecco. I carabinieri hanno monitorato gli ingressi, e sono riusciti a risalire alle aziende di Milano e hinterland che in buona fede si affidavano a questo malavitoso per lo smaltimento.

Alla fine di dicembre l'attività di stoccaggio si è interrotta perché ormai il capannone era pieno. Un dipendente (identificato poi come il pregiudicato Vincenzo D.) è stato filmato mentre legava al cancello del capannone un nastro, un segnale per la distruzione dell'area.
Il 3 gennaio successivo, secondo l'accusa, il magazzino è stato incendiato dal dipendente Vincenzo D. e dal pregiudicato romeno Stefan Daniele M., e l'incendio ha sprigionato una nube tossica che ha provocato disturbi tra i residenti e la necessità di una importante bonifica.
Quella notte Vincenzo D. aveva inviato al titolare un messaggio in codice: "La torta è pronta, ho sparso liquore in diversi punti, soprattutto al centro. Domani puoi andare a ritirarla".
I carabinieri hanno calcolato che il gruppo ha smaltito in totale 7mila tonnellate, con un guadagno in pochi mesi di un milione e 100mila euro. Tra gli arrestati c'è Luca L., amministratore unico di una società di trasporti che gestiva materialmente lo spostamento dei camion.
In manette anche Santino P. e Alessandro D.G., amministratori rispettivamente di un’azienda di trattamento e riciclo rifiuti di Settimo Milanese e di Corsico (Milano).

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