Via libera all’ecobonus. Le detrazioni per il risparmio energetico salgono al 65%
È arrivato l’atteso ok all’edilizia green dal consiglio dei ministri. Incentivi aperti fino al 31 dicembre. Confindustria: vanno resi strutturali
Il governo Letta ha dato il via libera alla proroga degli ecobonus per l’efficienza energetica che riguardano la casa e le ristrutturazioni edilizie. Secondo quanto prevede il disegno di legge licenziato dal consiglio dei ministri, le detrazioni per gli interventi di risparmio energetico passano dal 55 al 65%.
Al termine del cdm di venerdì scorso, il ministro per le Infrastrutture, Maurizio Lupi, ha annunciato inoltre che l’ecobonus sulle ristrutturazioni edilizie riguarderà anche i mobili e verrà finanziato con tagli e senza nuove tasse. Gli interventi “sulle ristrutturazioni e mobili – ha spiegato Lupi – sono assicurati solo da tagli. È un segnale fortissimo che daremo, con autocoperture interne al ministero delle Infrastrutture. Non aumenteremo nessuna pressione fiscale”.
Insomma, lo scopo generale è rilanciare i consumi nel paese attraverso due obiettivi che sono condivisi da tutti: rinnovare e riqualificare le abitazioni nel segno della green economy e dell’ambiente.
Per quanto riguarda le ristrutturazioni, gli incentivi dureranno fino al 31 dicembre e saranno al 50%.
Realacci: modificare i punti deboli – “L’ecobonus è una cosa giusta, ma ha alcuni punti deboli che vanno corretti nel passaggio parlamentare”. Lo ha detto il presidente della commissione Ambiente alla Camera, Ermete Realacci.
In particolare, secondo il presidente onorario di Legambiente, bisogna intervenire su “stabilizzazione e inserimento delle misure anti-sismiche”. “La decisione del cdm sull’ecobonus – ha aggiunto Realacci – è la più importante presa dal finora dal governo. Sono misure molto positive e aiuta un settore che conta tra i 300mila e i 500 mila posti di lavoro persi”.
Sulle ipotesi di modifica, Realacci ha incassato la condivisione del ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando.
Anche Enea e Cresme, così come gli associati di Assotermica (che rappresenta i produttori di apparecchi e componenti per impianti termici), hanno rimarcato la necessità di rendere strutturale le detrazioni che “hanno stimolato una crescita esponenziale di investimenti nel settore”, leggiamo in una nota confindustriale.