E-commerce: Il 37% degli Italiani non l’ha mai usato, solo l’11% fa acquisti online
Lo rivela un’indagine effettuata da Netcomm ContactLab. All’origine della diffidenza vi è il bisogno di toccare la merce (40%), l’attaccamento al contante (31%), i timori verso il pagamento online (31%), il timore di non ricevere il prodotto (27%), ma anche la paura che il recesso sia complicato (26%)
L’e-commerce è un mercato in crescita, con incrementi annui costanti, dal 2009 a oggi, nell’ordine del 17-19%. Ma il gap tra gli internet user, pari a 38 milioni di individui, ovvero il 63% della popolazione e chi acquista online - l’11% -, rivela un ampio margine di crescita. Secondo l’indagine effettuata da Netcomm ContactLab, gli ostacoli all’utilizzo dell’eCommerce sono soprattutto legati a una scarsa fiducia nei siti che offrono questo servizio. All’origine della diffidenza vi è il bisogno di toccare la merce (40%), l’attaccamento al contante (31%), i timori verso il pagamento online (31%), il timore di non ricevere il prodotto (27%), ma anche la paura che il recesso sia complicato (26%).
Tuttavia, ben il 91% degli acquirenti online dà al canale eCommerce un voto superiore a 7, sempre secondo i dati Netcomm HumanHighway. "Ci troviamo quindi di fronte a un problema di natura soprattutto culturale: manca una formazione degli italiani all’utilizzo di Internet sia da un punto di vista personale che professionale - commenta Liscia - : da un lato manca un’adeguata educazione a riconoscere i veri rischi presenti nella rete a usufruire di tutti i vantaggi garantiti dall’eCommerce a livello di sicurezza e di qualità del servizio; dall’altro lato non c’è un’adeguata formazione di figure professionali che possano sviluppare nuovi modelli di business multicanale in grado di integrare retail fisico e online". Secondo Liscia, il consumatore è sempre più digitale; occorre quindi una trasformazione dell’infrastruttura commerciale all’insegna dell’integrazione e della multicanalità. “I clienti che si recano nei retail fisici sono ben informati e, attraverso gli smartphone, hanno sempre più informazioni a portata di mano, compresa la comparazione con i prezzi presenti nei siti di eCommerce. Il retail fisico non deve quindi limitarsi a essere il luogo dove viene finalizzato l’acquisto, ma deve essere il punto in cui far sperimentare i prodotti al consumatore e per trasformare l’esperienza vissuta in un acquisto che possa essere anche finalizzato online. Quello che più deve contare è la capacità di coinvolgere e fidelizzare il cliente in qualsiasi tipo di ambiente, fisico o digitale, portandolo - conclude Liscia - a riconoscere la marca e generando riconoscibilità e fiducia”.