La Russia tifa per accordo un accordo Opec per contenere la produzione di petrolio
In discussione non soltanto l’intesa fra i Paesi produttori, ma anche il braccio di ferro interno
La Russia ritiene improbabile che l'accordo sul congelamento della produzione di petrolio tra paesi membri dell'Opec salti per la posizione dell'Iraq. Lo ha dichiarato il ministro dell'Energia russo, Aleksandr Novak, il quale ha ribadito che per Mosca quella del congelamento rimane l'”opzione principale” per stabilizzare il mercato. L'Iraq ha chiesto di essere escluso dal patto per il congelamento della produzione di greggio.
Pur stando fuori dal cartello, la Russia fa chiaramente il tifo per il raggiungimento dell'intesa, il prossimo 30 novembre. Il ministro Novak "considera tutte le opzioni per stabilizzare il mercato petrolifero: l'opzione principale è il congelamento della produzione" dice, mentre si prepara a incontrare il segretario generale dell'Opec Mohammed Barkindo.
All'inizio di ottobre i funzionari petroliferi iracheni hanno espresso la loro riluttanza a ridurre la produzione di petrolio del paese da 4,7 milioni di barili al giorno. Ma che a questo punto salti l'accordo "è improbabile, perché posso vedere la disponibilità dei Paesi dell'Opec ad attuare tali decisioni, raggiunte in Algeria, per un consenso finale", ha detto Novak.
La Russia parteciperà alla riunione Opec, dice Novak, se glielo chiederanno gli organizzatori, ma per ora non avrebbe ricevuto nessun invito. Mosca ha più volte dichiarato la sua disponibilità a partecipare al contenimento della produzione, ma solo dopo la decisione finale del cartello.